Diparipasso

Non rimanere mai indietro, non proiettarsi troppo avanti Diletta?

Diletta?

"Una che si è trovata in un posto, ma deve ancora capire se fosse quello giusto. Intanto ha scelto questo, che sbagliato non sembra mai": nel 2008 sceglievo questa descrizione per la mia casa virtuale. Adesso, riassumendo, quello che è successo in mezzo: giornalista professionista, scrivo di Musica e Tecnologia per testate nazionali (online e cartacee). In radio con "Prendila Così", tutti i weekend alle 19.45 su RaiRadio2. Ho condotto due stagioni di "Kudos" su Rai4.  

II Sanremo dei vip su Twitter non esiste: tutti a scuola dalla Canalis

20 Febbraio 2012

E’ bene dare per assodata la prassi di commentare sui social network site quello che accade  in tv, specie se quello che accade in tv è il Festival della Canzone Italiana. Così come è assimilato il fatto che in questo 2012  gli occhi siano tutti puntanti su Twitter, il sito di micro blogging che nell’ultimo anno è diventato centro dell’attenzione della popolazione e dei media. Dal lato del pubblico, già nel 2011 qualcosa si era mosso, tanto che Gianluca Diegoli scriveva nel 2011 “Ci voleva #Sanremo per vedere gli italiani su Twitter”. Quest’anno poi, non ne parliamo. Di italiani lì ce n’erano parecchi, tanto che la piattaforma editoriale U10 ne ha fatto un tweet book che raccoglie i contenuti dedicati ad uno stesso argomento (in questo caso la rassegna canora). Un’ottima analisi del mezzo e del suo utilizzo nell’anno del “boom” italiano lo ha fatto Vincenzo Cosenza dopo la prima serata di messa in onda. Ha raccolto 47.577 tweet contenenti la parola “Sanremo” valutando poi quali fossero gli account più retwittati. Ha vinto Il Fatto Quotidiano che con la coppia Mello/Scanzi ha tenuto banco anche grazie alla creazione, come emerge dalla conversazione tra Giovanni Boccia Artieri e Vincos stesso, della creazione di un hashtag che colpiva come “#occupysanremo”. Secondo Dino Amenduni tuttavia, la discussione in senso stretto su Twitter non c’era, ed erano più i monologhi, che i dialoghi.

Io mi sono chiesta invece cosa razza avrebbero fatto su Twitter i veri protagonisti di questo Festival, ovvero i concorrenti (ok, ok, i veri protagonisti tolto il Molleggiato). Sarebbe stato bello vedere loro, i cantanti, fare “la differenza”, riportando online i backstage, i retroscena, e magari qualche replica. Un’ottima occasione per scrivere di loro pugno (polpastrello) qualche opinione, senza l’intermediazione (spesso sott’accusa) dei giornali. E invece, se non calma piatta, poco ci manca. La maggior parte degli artisti hanno account “official”, e sono più le comunicazioni che arrivano dallo staff, e quindi promozionali, che altro. Dolcenera (@ManuDolcenera) bilancia a sufficienza e si lamenta anche delle rassegne-tipo che si trovano all’ultimo piano dell’Ariston, in sala stampa (in effetti è roba da fare invidia ai faldoni dei tribunali): “3/4 lanci ogni giorno per migliaia di copie. Ma quanti alberi sono stati abbattuti? Ma un pdf no?” . Qualche video in albergo, o sulla via del ritorno, e poi la notizia del rientro a Firenze nella casa umida e in affitto. Francesco Renga (@RengaOfficial), è un bollettino di ospitate, e “grazie”, e interviste.

Nina Zilli (@ninazilli) invece, ne ha fatto buon uso proprio il giorno dopo l’inizio del Festival, quando ha spiegato i problemi che aveva avuto: “ecco, per tutti quelli che me lo chiedono: guardavo il fonico, avevo le spie fuori uso. praticamente ho cantato a cappella le prime 2 strofe”. Oggi invece cerca uno scambio con i suoi compagni di corsa, chiedendo addirittura a Renga “un duetto!” e poi “ma hai imparato ad usare Twitter?”. Un’altra che ha sorpreso è stata la voce dei Matia Bazar, Silvia Mezzanotte (@silmezzanotte) che comunica anche il dispiacere per il risultato in gara (il suo gruppo e Chiara Civello sono stati scartati): “Inutile nascondere la delusione…comunque un grazie a tutti gli amici che ci stanno sostenendo…”

Il signore del Festival Rocco Papaleo (@Rocco_Papaleo), se la cava alla grande, oppure ha messo in mano il suo account a qualcuno che ne sa (viene molto il dubbio). Risponde, riporta qualche frase detta sul palco dell’Ariston, riprende le gag fatte (“Buono il panino con la frittata”), si fa fotografare con i big (qui con Samuele Bersani, qui solo con il dolcevita nero e qui con quelli che definisce “clan” ovvero Simona Ercolani e Stefano Andreoli).
Gigi D’Alessio(@_GigiDAlessio_) eccetto la foto con Celentano saluta e ringrazia tutti dall’alto dei suoi oltre 84.500mila follower e gli “0” following (e menomale che era un “social” network).
Neanche la più giovane di tutte, Emma Marrone (@emma_marrone) trionfatrice del Festival, regala soddisfazioni: un solo  following (la Universal) e poche uscite che non siano quelle del team che annuncia interviste e affini (compare solo lei a scusarsi di non aver girato un video a modo  (“ehi ragà ora vado ho un po’ di impegni.. Prometto di imparare a fare i video,almeno dritti!!vvb Emma Spielberg”).
Qualcosa del dietro le quinte lo ha riportato non si sa chi dei Marlene Kuntz (@marlenekuntz): “Ieri sera il backstage era un discreto delirio. Stasera decisamente meglio” hanno scritto il 15 febbraio e poi “Stasera un truccatore ci ha detto che in vent’anni di militanza sanremese non aveva mai visto nessuno meno agitato di noi prima di esibirsi”.

Insomma,  il Sanremo dei Vip ancora non esiste. Quando c’è fa presenza o è molto, molto timido. Molto più attivi i commentatori noti (alcuni sono nella “classifica” di Vincos, di cui sopra). Gli altri dovrebbero andare a scuola dalla Canalis (@JustElisabetta): ringrazia i giornalisti per le interviste, fa le foto del backstage, del trucco e parrucco, si esprime con complimenti agli artisti (“Ma quanto è bella Nina Zilli?”)  risponde agli altri utenti.

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